>> Museo Archeologico Nazionale di Taranto

Un museo al mese -  Museo archeologico Taranto - Facciata

Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, costruito nella seconda metà del XVIII sec. ed  istituito nel 1887, è ubicato nel Convento di S. Pasquale, o dei frati Alcantarini.  

Il percorso espositivo recentemente riallestito illustra la storia di Taranto e del suo territorio, sviluppandosi dal secondo al primo piano per fasce cronologiche: periodo preistorico e protostorico, periodo greco (inclusi i rapporti con il mondo indigeno preromano), periodo romano, periodo tardoantico e altomedievale.

Un museo al mese - Immagine Vuoi scoprire i tesori nascosti nel museo?

A proposito di ... corredi funerari

Tutti gli oggetti che ti presentiamo sono molto antichi e provengono da corredi funerari. Sono pertanto oggetti e gioielli che appartenevano al defunto e che sono stati sepolti con lui.

Il periodo storico al quale risalgono le oreficerie si colloca tra il IV e il II sec. a.C.

Un museo al mese - Taranto , orecchino 

Tra tutti gli orecchini esposti nel museo di Taranto, questo è il più grande, il più bello, il più famoso!

E' giunto a noi solo per una fortunata circostanza, perché quando i depredatori "visitarono" la tomba nella quale era stato deposto portarono via soltanto un elemento della coppia.

Com' è fatto ?

Al corpo dell'orecchino, chiamato "a navicella", perché ricorda il profilo di una barca - è riempito di decorazioni. 

Al centro, in verticale, si riconosce un gruppo di tre fili di oro, uno lavorato a formare una serie di globetti tra due lisci e, realizzato in filigrana e a granulazione, la ricca composizione di palmette, fiori a forma di campana, rosette e girali.

Al di sopra del corpo appare una palmetta con rosetta appoggiata a due spirali ad "S". Alle estremità vi sono due figure femminili con le ali, si chiamano Nikai, simboleggiano la vittoria ed hanno un cigno in grembo. Ai loro piedi altre due rosette più piccole e due colombe ritagliate da una lamina di oro.

Al di sotto della navicella, un sistema di anellini e di elementi a spirale reggono otto catenelle - di maglia a treccia doppia - dalle quali pendono piccole anfore.

Concordi nel ritenere che l'orafo di Taranto che ha costruito l'orecchino fosse proprio bravo ?

Pensa che ha lavorato a occhio nudo, senza lenti di ingrandimento!

Nell'orecchino ci sono anche moltissime palline d'oro che si realizzavano con una antica tecnica detta ''a granulazione": si esponevano al fuoco tanti piccoli quadrati uguali, ritagliati da una foglia di oro e mescolati a polvere di carbone affinché non si attaccassero fra di loro. Raggiunta la giusta temperatura l'oro si fonde e acquista la forma di minuscole sfere utilizzabili da sole o per comporre figure.


Collana in oro da Mottola (TA)

Un museo al mese - Taranto, Collana


La collana è costituita da un nastro formato da sei catene a maglia doppia saldate tra loro. Presenta agganci a forma di cuore, bordato da un filo liscio e uno godronato, con al centro una palmetta in filigrana che sorge da volute. La saldatura si otteneva nei punti desiderati con limatura d'argento e borace.

Noi definiamo questo gioiello collana, ma in effetti esso non veniva portato al collo: è un hormos, un ornamento del vestito sul quale era cucito all'altezza delle spalle.

L'anellino saldato alle estremità serviva infatti per inserire il nastro di stoffa utilizzato per la cucitura.


Anello in oro proveniente da Mottola (TA)

Un museo al mese - Museo di Taranto, anello d'oro

Un esperto orafo ha inciso sul castone di forma rotonda il profilo di una testa di donna con lineamenti marcati, adorna di orecchini a disco con pendente a forma di piccolo putto e di una collana. 

L'abilità tecnica è rivelata dalla accurata resa della pettinatura del tipo detto "a melone" terminante con una crocchia
sulla nuca. Si ritiene che la testa rappresenti un vero ritratto e si ipotizza sia quello della regina Berenice I sposa di Tolomeo I Soter d'Egitto.

Ed ancora....

Un museo al mese - Taranto, statuetta


Statuetta di Afrodite con eros sulle spalle

La bella donna con il corpo, appena velato dal mantello, lievemente piegato in avanti per la flessione delle ginocchia,  non può che essere la dea Afrodite, come indica la figurina alata di Eros, simbolo dell'Amore, immaginato come se "atterrasse" sulle sue spalle con le braccia protese in avanti in un  gesto di amorevole protezione.

La dea ha i capelli in colore rosso trattenuti da una larga fascia e terminanti con una grossa crocchia sulla nuca. Da notare come il colore bianco vada a sottolineare le parti del corpo lasciate nude.

Museo Archeologico Nazionale di Taranto

http://www.museotaranto.org/web/